15.Foglio parrocchiale
   

 

Programma attività        Mappa del sito       Archivio                                                            30 Dicembre 2007

FOGLIO PARROCCHIALE DELLA COMUNITÀ “S. MAURO ABATE” DI ACICASTELLO           

 


LETTERA SULLA FESTA
E SULLA DEVOZIONE A S. MAURO
 

 

    Carissimi,
si avvicina il giorno della festa del nostro Patrono, occasione annuale di forte aggregazione del nostro popolo e di grande e sentita devozione. Desideriamo che questa festa continui ad esprimere una fervorosa partecipazione popolare  e sia vissuta con una devozione sempre più vera e sincera.  è da apprezzare come ancora la Celebrazione Eucaristica continui ad occupare un posto centrale nella partecipazione dei fedeli sia durante il triduo di preparazione che nel giorno della festa, così anche la numerosa presenza di fedeli durante la svelata del Simulacro e in alcuni momenti della processione col Fercolo. Anche la solidarietà verso coloro che si impegnano a favore dei bisognosi, espressa nel “Premio S. Mauro”, ci aiuta a vivere i sentimenti che erano nel nostro Patrono.
Purtroppo notiamo che si sono sviluppate alcune tendenze nel comportamento e nel modo di fare di tanti fedeli che potrebbero  rappresentare un serio pericolo sia per la devozione che per lo svolgimento decoroso della festa. Vogliamo, in queste righe, comunicarvi le nostre riflessioni, le preoccupazioni e anche le decisioni  prese per correggere e migliorare.

 


Atteggiamento dei devoti nei confronti del Simulacro
 

 

    Sappiamo bene che la statua di un santo è semplicemente un’immagine che ci ricorda e ci rende vicino qualcuno che non possiamo né toccare nè vedere, la cui anima si trova già nella gloria del paradiso,  pertanto le manifestazioni di esultanza o di affetto, quali il grido di “evviva” o il bacio dato alla statua non sono indirizzate ad un  Simulacro ma al Santo che è in cielo, così come facciamo quando diamo un bacio alla fotografia di una persona cara ormai defunta. Sappiamo bene che anche quando rivolgiamo al Santo la nostra preghiera per ottenere delle grazie non facciamo altro che chiedere a quest’anima beata di sostenere con la sua preghiera la nostra richiesta di aiuto indirizzata a Dio, l’unico in grado di poterci accontentare.
Talvolta, invece, assistiamo a forme devianti di devozione che tendono a trasformare la statua in un totem o peggio in un talismano da cui si crede possano provenire misteriose forze protettive. Si rischia di cadere in  questo atteggiamento pericoloso quando si poggiano fazzoletti o altri oggetti sulla statua del Santo oppure quando si pensa che il transito o la sosta del Fercolo davanti la propria casa apporti un particolare benedizione dal cielo a tutta la famiglia. Ė evidente come tutto questo potrebbe poi scadere in una forma di culto idolatrico che allontanerebbe la persona da una vera fede in Dio.
Dobbiamo ribadire con forza che la vera devozione a S. Mauro, l’unica capace di strappare la sua benedizione e protezione, consiste non solo in un sincero sentimento di stima e di  affetto nei riguardi del Santo ma soprattutto nell’impegno a imitarne le virtù.
Nella nostra parrocchia c’è poi la bellissima tradizione di presentare i bambini al Santo, che consiste nel porgere il proprio figlio al “mastro di vara” perchè baci il Simulacro.  È lodevole che i genitori sentano il bisogno di affidare i propri bambini alla protezione di  S. Mauro e trasmettano  loro la fede e la devozione. Così è anche bello vedere i bambini che fanno corona al Santo tirando i cordoni del Fercolo. Per dare più valore a questa tradizione abbiamo pensato di istituire un Rito di Benedizione dei bambini da farsi all’inizio della processione sul sagrato della Chiesa. Da alcuni anni, però,  si assiste alla richiesta di adulti di poter salire sul Fercolo per fare ciò che da  sempre è stato riservato solo ai bambini, cioè baciare la statua del Santo, oppure per offrire un oggetto d’oro. Non ci sembra più opportuno tollerare e acconsentire a tali richieste, sia perchè potrebbero velare forme di esibizionismo, sia per motivi di sicurezza.  

 

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